Intervista ad Anna Carini

“Un percorso che ci ha fatto approfondire il tema della sostenibilità sociale, del nostro ruolo all’interno del contesto territoriale, dell’attenzione alla partecipazione del personale”.
Amministratore Delegato di Serv.E.R. CISL, società che gestisce le sedi e i servizi del CAF CISL in Emilia-Romagna ed ha l’obiettivo di fornire a cittadini, lavoratori e pensionati assistenza e consulenza personalizzata e qualificata nel campo fiscale e delle agevolazioni sociali, favorendo così la semplificazione e il miglioramento del rapporto tra cittadino e Pubblica Amministrazione.
Ci racconta la sua storia professionale, la sua esperienza manageriale?
Appena uscita dall’università, ho fatto una breve esperienza in una società di consulenza per le certificazioni ISO 9001: in quel contesto è nata forse la mia passione, il mio interesse per gli aspetti organizzativi, per le procedure, per i percorsi di miglioramento continuo delle organizzazioni. Da lì, dopo un’esperienza durata circa un anno, sono entrata in Cisl. Con un primo progetto nato proprio su un’iniziativa della Cisl Emilia Romagna di coordinamento dei servizi Cisl: tutto il mondo dei servizi, patronato, CAF.
Ho lavorato per dieci anni alla Cisl di Piacenza; successivamente ho assunto la responsabilità del CAF e poi anche del patronato, uno dei pochissimi casi in Italia di responsabilità congiunta, perché in realtà noi abbiamo sempre avuto due diversi responsabili per i servizi. È stata anche un’occasione importante per ragionare anche sull’integrazione dei nostri servizi. Nel 2014 infine mi è stato chiesto di iniziare l’avventura di costruire una società regionale del CAF. Quindi ho abbandonato il patronato e abbiamo costruito questa società regionale, seguendo un’indicazione del nostro CAF nazionale. Ed è stata un’avventura da tutti i punti di vista, perché abbiamo messo insieme nove territori, ognuno dei quali aveva una sua società territoriale. È stato un avvio molto complicato e complesso. Però oggi a distanza di anni (abbiamo fatto il decennale l’anno scorso) devo dire che è stata una scelta lungimirante, perché siamo riusciti a darci davvero una struttura organizzata, con procedure ben strutturate e soprattutto facendo molta economia di scala, con un sistema di contabilità molto accurato. Tutto si può migliorare, devo dire però che i risultati sono positivi, è una società che è sempre cresciuta e abbiamo messo insieme tutti i territori, cercando anche di mettere in comune le buone prassi. Contestualmente all’avvio della società regionale, sono partite anche le unificazioni delle nostre Cisl territoriali, perché da nove Cisl siamo passati oggi a cinque Cisl, quindi è stato un percorso importante anche per la Cisl.
I primi anni abbiamo dedicato molta energia per uniformare il più possibile anche gli aspetti di carattere organizzativo ed economico. Invece, negli ultimi tre-quattro anni abbiamo iniziato un percorso di svolta, per migliorare il livello di gestione della società, per poter far esprimere tutte le energie e le proposte positive che venivano dall’interno della nostra struttura.
Da qui è partito appunto un percorso di sviluppo manageriale, che peraltro è seguito a un mio percorso di formazione alla Luiss a Roma, promosso dal CAF nazionale e rivolto agli amministratori regionali. Da questa esperienza mi è venuta l’idea di condividere e approfondire un percorso con le figure di riferimento dello staff regionale. Siamo partiti dalla formazione, incentrata sul marketing e sullo sviluppo dei servizi e poi da due o tre anni a questa parte con Massimo Folador e Askesis sul tema della sostenibilità. Quindi sviluppando un approccio molto più attento ai valori, non solo ambientali.
Come si è sviluppato il vostro approccio alla sostenibilità?
Il tema ambientale, come società di servizi, ci tocca relativamente. Però abbiamo capito che sviluppando anche le dinamiche ambientali possiamo fare tantissimo: dalla riduzione delle stampe, che ci ha portato nel primo trimestre a meno 800.000 stampe. Abbiamo all’incirca 500 stampanti in tutta la regione, e abbiamo scelto come partner un fornitore attento alla sostenibilità.
Oltre agli aspetti ambientali, questo percorso ci ha fatto approfondire il tema della sostenibilità sociale, del nostro ruolo all’interno del contesto territoriale e dell’attenzione alla partecipazione del personale. Sono stati creati gruppi di lavoro in tutti i territori che all’evento del decennale della società lo scorso anno hanno presentato le loro proposte in forma teatrale, attraverso un progetto di Askesis coordinato da Adriana Bagnoli. Quest’anno abbiamo lavorato sulle loro proposte e all’incontro che abbiamo fatto con tutti i dipendenti, a distanza di un anno dal precedente, abbiamo presentato i primi esiti delle proposte. Il percorso continuerà: nel prossimo incontro che faremo con Askesis ci occuperemo proprio di come coinvolgere maggiormente il personale. Quindi quali sono le forme anche per creare maggiore partecipazione dei lavoratori, non tanto nella gestione economica, perché i margini che abbiamo li utilizziamo per acquisire sedi nuove, per migliorare quelle che abbiamo. Peraltro un terzo delle nostre sedi in questi anni è stato rinnovato o cambiato: l’attenzione al territorio è un altro elemento fondamentale e abbiamo sedi attive non perché ci guadagniamo ma perché offriamo un servizio alla collettività. Abbiamo circa 160 sedi e copriamo moltissimi comuni emiliano-romagnoli.
Alla fine i valori fondanti della nostra società sono i valori della Cisl. La nostra è una srl che non ha scopo di lucro, ma ha l’obiettivo di dare un servizio in primis agli iscritti, alla collettività e soprattutto aiutare i cittadini, soprattutto anziani, ad affrontare il rapporto con gli enti. Credo che la presenza territoriale stia diventando un valore non dico raro, ma quasi: il fatto di avere una presenza territoriale per noi è davvero un elemento che fa la differenza rispetto anche ad altri competitor. All’attenzione sociale si accompagna però lo sviluppo di servizi che negli anni hanno sempre più performato in termini di innovazione e in termini di qualità della consulenza. La formazione è uno degli altri elementi che ci contraddistingue: noi facciamo tantissime ore di formazione, ogni anno formiamo più di 600 operatori.
Credo che sia molto interessante questo vostro lavoro sugli stakeholder: i collaboratori, il territorio, i clienti, il mondo Cisl.
Il mondo Cisl è assolutamente uno degli stakeholder fondamentali. Ecco, questo è un punto su cui dobbiamo migliorare ulteriormente, perché comunque c’è ancora una grande fetta di iscritti che non usufruisce dei nostri servizi. È un elemento di miglioramento continuo, da mettere negli obiettivi futuri. In questi ultimi tempi abbiamo riattualizzato il discorso dei valori, ponendolo al centro del percorso che stiamo facendo, in un contesto in cui il mercato del lavoro è diventato complicatissimo. Si fa fatica a trovare le persone, e soprattutto a volte si fa fatica a trattenere le persone; in particolare c’è un grosso problema con il mondo giovanile. Oggi non c’è più il richiamo del lavoro a tempo indeterminato. Abbiamo quindi riflettuto sul fatto che ripartendo dai valori e ponendoli più al centro anche della nostra azione, questi possono essere elementi che trattengono le persone, e vanno a coinvolgere quelle giuste.
Per noi gli elementi fondamentali sono sicuramente gli stakeholder e i nostri partner, ma la differenza, essendo una società di servizi, la fanno gli operatori, fiscali e di accoglienza, che sono la nostra prima vetrina.
Citava il tema della partecipazione e accennerei anche al tema della legge, recentemente approvata, sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese, di cui avete parlato all’ultima Convention.
All’ultima nostra Convention, abbiamo avuto proprio la fortuna di avere ospite uno dei relatori della legge, il professor Emanuele Massagli, che ci ha spiegato l’impostazione della proposta e le sue conseguenze, organizzative, economiche. Credo che con questa legge la Cisl si sia distinta per una lungimiranza forte nel mondo del lavoro. La legge ha visto un percorso molto impegnativo perché sono state raccolte migliaia di firme ed è una delle prime leggi di iniziativa popolare che va a recepire uno degli articoli della Costituzione sulla partecipazione dei lavoratori. È stato fatto quindi un percorso straordinario.
Penso sia una conquista per tanti lavoratori, anche se non prevede un’obbligatorietà nella sua esecuzione. La sua implementazione è facoltativa, utile a stimolare la partecipazione, e la sua attuazione prevede dei finanziamenti. Peraltro alcune grandi aziende stanno già attuando esperienze di questo tipo. Credo possa rappresentare una grandissima svolta nel mondo del lavoro, per vedere il mondo del lavoro sotto un’altra ottica, che poi è quella che è insita nel tema della sostenibilità. Noi ci crediamo molto, poi ovviamente dovremo essere tra i primi a renderla operativa. Insomma, ci stiamo preparando anche ad attuare la legge.