Massimo Folador e Askesis danno avvio all’Osservatorio sulle Società Benefit e l’Economia Integrale della LIUC Business School

Nasce l’Osservatorio sulle Società Benefit e l’Economia Integrale della LIUC Business School dell’Università Carlo Cattaneo LIUC. Il centro ricerca si è attivato grazie alla collaborazione tra LIUC, Askesis SB e un network di aziende attente ai nuovi paradigmi economici sostenibili, con l’obiettivo particolare di analizzare e monitorare il «settore Benefit», fornendo informazioni cruciali sull’operatività, lo sviluppo e l’evoluzione delle società con questa vocazione, affrontando metodologie, prassi, strumenti.
Attraverso un approccio scientifico e multidisciplinare, l’Osservatorio si propone di:
- Valutare le performance: una parte fondamentale del lavoro riguarderà la capacità delle Società Benefit nel raggiungere migliori obiettivi economici considerando il proprio impegno sull’ambiente e con le persone. L’Osservatorio, infatti, baserà le sue ricerche su metriche comparative e indici di performance, divenendo un punto di riferimento per le aziende che vogliono migliorare i propri impatti;
- Monitorare le tendenze: verranno fornite regolari analisi e report sulla crescita del modello a livello nazionale e internazionale; saranno inoltre messi a disposizioni studi sulle nuove regolamentazioni, sulle prassi e gli andamenti di mercato;
La scelta di dare vita a un centro di ricerca nasce dalla ormai decennale valutazione che le persone e i valori di cui sono portatori sono motore fondamentale per la competitività delle imprese.
Come ha affermato Massimo Folador, “il valore economico è la prima espressione del saper fare impresa ma non l’unica. Accanto si ergono come pilastri altri “valori” che fondano l’impresa stessa, ne diventano l’essenza e la ragione vera del suo esistere e del suo fare: l’idea dell’etica come strategia innanzitutto, valori come il bene comune, la centralità delle persone, la cura delle relazioni attraverso l’ascolto, la trasparenza, la fiducia”.
All’incontro di kick off dell’iniziativa, che si è tenuto presso la Villa Jucker dell’Università, sono intervenuti Massimo Serati, Dean della LIUC Business School, e due relatori d’eccezione: Ali Reza Arabnia, Presidente del Gruppo Gecofin, e Romano Mion, socio fondatore di Eurospin. La seconda parte dell’incontro ha visto lavorare i rappresentanti delle imprese partecipanti sulle prossime attività dell’Osservatorio.

Romano Mion, ha tenuto uno speech dal titolo “Fare impresa con successo nella complessità”, parlando di valori, resilienza, capacità di fare relazione, mentre A. Reza Arabnia, nel suo intervento, ha ripreso i temi del libro «Il segreto italiano», in cui viene tratteggiata la figura dell’imprenditore italiano come la più genuina espressione del capitalismo socialmente responsabile, alla base della sua formazione imprenditoriale. Scrive Vittorio Coda, professore emerito dell’Università Bocconi, all’interno del testo che si tratta di “imprese che mettono al centro del progetto le persone, si prefiggono il bene comune, ricercano il successo di lungo periodo e la creazione di valore per gli stakeholders, si ispirano ad un modello di impresa generativo e socialmente responsabile e lo realizzano”.
Come hanno segnalato diverse ricerche di cui si è parlato nel corso dell’incontro, i fattori strutturali tradizionali – dal settore, all’aerea geografica, alla classe dimensionale – sembra non siano in grado di dimostrare una rilevanza statistica oggettiva. Dai risultati emerge invece come gli indicatori soggettivi presentano una correlazione statisticamente significativa con indicatori di performance aziendale oggettivi.
La persona, in particolare l’imprenditore e il manager, con i propri tratti peculiari, le proprie motivazioni, passioni, esperienze e relazioni è una delle tre aree di valori e competenze che caratterizzano i tratti distintivi le scelte dell’impresa, la sua strategia in relazione ai risultati raggiunti:
- La responsabilità verso le persone e il capitale umano
- La tendenza a cooperare
- La relazione con il territorio e la comunità

Le Società Benefit hanno queste caratteristiche, e rappresentano il punto più avanzato e distintivo di questo cambiamento, perché non si limitano a integrare la sostenibilità nella loro strategia, ma la pongono al centro come vero e proprio motore dell’innovazione e del valore aziendale. Combinano la generazione di profitto con l’obiettivo di avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente, posizionandosi come un modello di riferimento per le imprese che vogliono allinearsi a criteri etici e sostenibili.
Il numero di Società Benefit è in rapido aumento. Nel 2023 erano circa 3.000 le aziende registrate come Società Benefit, con un incremento del 55% rispetto al 2021 e più del triplo rispetto al 2020. A oggi i primi dati disponibili parlano di oltre 4.000 società, anche di medie e grandi dimensioni. La Lombardia è la regione con la più alta concentrazione di queste imprese. Questa crescita riflette il cambiamento verso nuovi modelli aziendali che valorizzano non solo gli azionisti ma anche i dipendenti, i clienti e l’ambiente.
L’Osservatorio si propone così di
- analizzare l’impatto: l’Osservatorio effettuerà studi sull’analisi causa/effetto delle strategie e azioni delle Società Benefit nel contribuire a raggiungere i propri obiettivi di sviluppo sostenibile;
- fornire dati e strumenti: i risultati delle analisi saranno resi disponibili attraverso strumenti di facile consultazione. Questi dati serviranno a imprenditori e manager per migliorare le proprie strategie aziendali e amplificare l’impatto economico, sociale e ambientale; a ricercatori e accademici per alimentare il dibattito scientifico e avanzare le conoscenze su questo modello di impresa; ai decisori politici per promuovere politiche pubbliche a favore delle imprese sostenibili.
Responsabili e referenti dell’Osservatorio sono Massimo Folador – che è anche Direttore – Andrea Venegoni e Monica Giani, docenti della LIUC. Il Direttore coordina un Comitato Scientifico e un Comitato di Lavoro, cui partecipano anche rappresentanti di Askesis e rappresentanti delle aziende sponsor del centro di ricerca.